Prima degli Argini
Teatro di scoperta
Data: 13 giugno 2021
Ritrovo: piazza Santa Maria a Travacò Siccomario
Ore: 15,00 - n. 3 partenze a distanza di 30 minuti (vedi prenotazioni)
Prenotazione: obbligatoria (max 25 partecipanti)
Lunghezza percorso: km. 7
Durata evento/percorso: 2h in bici / 3 h e 30 min. a piedi.
Descrizione evento
Uno spettacolo itinerante, da fare in bicicletta o a piedi alla scoperta di un territorio che offre paesaggi senza eguali tra la confluenza di Po e Ticino.
Nella splendida cornice del Siccomario, a solo 1 km da Pavia, una rivisitazione storica degli avvenimenti che hanno plasmato nei secoli questo territorio che prima della costruzione degli argini era in continua trasformazione.
In ognuna delle sei tappe uomini e donne di altri tempi racconteranno fatti storici o leggende del luogo.
TAPPE
PARTENZA - Piazza Santa Maria
Qui verranno illustrate le origini etimologiche delle parole che compongono il nome del paese, Travacò e Siccomario
1) TAPPA - Cascina Mugetti
Un tempo chiamata Lebba, ma pi in seguito Mugetti o meglio MugHetti, per i campi che si riempivano di mughetti dopo il ritiro delle acque delle piene. Ad oggi è la tipica cascina lombarda a corte chiusa ma in principio era composta solo della torre quadrangolare (lato nord), torre difensiva, qui vi furono prima gigli spagnoli i francesi e gli austriaci che infierirono enormi danni, nel tempo la cascina e stata ampliata di particolare interesse è il portico lato est qui vi sono 4 colonne di origine 400esca, colonne prese dall ‘oratorio della ghisa, proprio qui di fronte nel campo ancora chiamato ad oggi dell oratorio, vi era la chiesetta , in seguito a d una inondazione che ne rovino la stabilita si decise nel 1843 di demolirla.
2) TAPPA - Cascina San Maiolo
E' una antichissima donazione fatta dai monaci cluniacensi che risale al 992 prima dell'anno 1000m, fu dei monaci fino al 1360, poi nel 1564 passo al collegio Borromeo ed infine nel 1700 alla famigli BERZIO ancora oggi Proprietario. E una cascina a corte chiusa con vaste stalle, casa padronale, case per i salariati e ancora i residui della stalla rialzata, caratteristica unica delle Cascine del Siccomario, indispensabili per mettere al riparo dalle inondazioni il bene piu prezioso, il bestiame. Qui ci troviamo in quello che un tempo era il comune di Santa Maria della strada , (guardando a sud est dall'ingesso della strada, vi sono degli alberi , segnano dove risiedeva la antica chiesa di Santa Maria della strada distrutta dalla intonazione del 1774) Santa Maria della strada indicava la via Romea di pellegrinaggio e proprio per di qua si arriva nella frazione colonne ed al porto del Tovo. Si conosce L’ ESISTENZA DI QUESTO PORTO DAI TEMPI PIU ANTICHI,DA UNA Missiva del Duca Francesco Sforza che, perentoriamente, agli officiabilus portuum Thovi et Dossorum (ufficiali del porto di TOVO, ordina in data 30 augusti 1450, Dilecti nostri, ve comandamo et volimo che quelli che vengono da Roma senza nostro boletino non lasiati passare per quelli nostri porti, ma li mandiati a passare...(), MA LA STORIA NON FINISCE QUA, MOLTO ALTRO C’E’ ANCORA, LA FRAZIONE COLONNE VIENE CHIAMATA COSÌ PERCHE’ SI EVINCE DAL DOC DELL’ARCHIVIO BERZIO” IN SEGUITO AD UNA SECCA STRAORDINARIa DEL PO COMPARVERO DELLE COLONNE D’OLMO In FILE A SEGNARE UN ANTICO PONTE, ”CHE ESISTESSE QUI IN TEMPI ANTICHI UN PONTE ROMANO “. Qui di seguito annotazioni in seguito alla piena del 1774 che distrusse Santa Maria della strada , guardando dall'ingresso verso sud (dall'archivio BERZIO, archivio della cascina dove l'allora proprietario annotava eventi e pensieri) ...appare davanti al San Maiolo in un panorama desolato, un vastissimo stagno circolare coronato di boscaglie che segue l'alveo abbandonato dal polo tre lo stagno nelle tre direzioni sud est e ovest si estende quello che una Olga era il territorio di Santa Maria della strada e che ora per la divagazione del fiume è diventato territorio di rea ... ..Alle spalle della cascina possediamo due fondi , il campo di San Lorenzo e la vigna di San Lorenzo (allora il siccomario era solo vigne e frutteti, non esistevano le risaie) e qui costruendo l'arginello per proteggerci dalle inondazioni vennero fuori i resti di San Lorenzo in Pozzolo ancora piu antica chiesa di Santa Maria della strada e che ospitava i via andanti pellegrini, ma anche qui una piena la erose...(ancora ad oggi escono fuori i mattoni della chiesa) .
3) TAPPA - Colombarone o Castrum Mezzani
Questo edifico che risulta esistere dal 1399, era dove risiedeva la famiglia Beccaria del Mezzano, costruzione che non ha pari in tutto il siccomario , murature spesse e solide, stanze ampie e molto molto alte e quello che rimane dell’ antico castello del mezzano, Castrum Mezzani, qui vi soggiornò anche il principe di Savoia durante l’assedio dei francesi a Pavia . Da qui andando verso il fiume , dove ora scorre il fiume, vi era il nucleo di mezzano Siccomario che da un poggio si affacciava sul Po, con la sua antica chiesa romanica dedicata a San Martino, cit...da qui si gode di un bellissimo panorama, il migliore del Siccomario... Nel 1839 avvene una tremenda inondazione che erose il Poggio e si porto via l'intero paese, cit..quella notte facemmo in tempo a recuperare le reliquie e i paramenti, prima che il po arrivasse alla chiesa,... La chiesa fu poi Ricostruita più distante dal fiume nel 1855 in zona pilastri dove ancora risiede e dove vi sono ancora i paramenti e le reliquie salvate quellla notte dell ottobre 1839.
4) TAPPA - Cascina Novello
Siamo nel territorio della valbona, detta così grazie ai depositi del po che ne rendevano fertilissimo il terreno qui vi era la qualità migliore di frutteti di tutto il siccomario, qui vi erano dei assegniate che contavano piu di 100 fuochi e che veniva chiamato borgonuovo, ma che il po ad un certo punto cancellò, con il recupero dei materiali fu edificata la cascina novello (a sudest ovest della chiesa, ancora esistente) sullo spigolo destro vi sono ancora le vestigia dell oratori di San Gregorio, santo taumaturgo capace di fermare le acque in piena...esisteva vicino al Po una piccola cappella, dedicata alla madonna in seguito ad una apparizione, vissuta da una lavoratrice delle campagne. Tato era la devozione che i nobili Bonacossa decisero di costruirne un oratorio a protezione della cappelletti che possedeva l'immagine originale dedicata alla madonna che si diceva facesse miracoli.
5) TAPPA – Boschi
Ci troviamo in vista della frazione boschi, cosi chiamata perche da sempre ricca di boschi di pioppo nero, lo stesso pioppo nero che utilizzò Da Vinci per creare il telaio della monnalisa, e che cominciò durante i sui soggiorni pavesi. Qui il Ticino da sempre la fa da padrona, ha eroso metri e metri di costa e case, la costa Carolina cosi detta, a tal punto che si decise di deviare il fiume e tagliare a Travacò la parte che oggi e di vallesalimbene. -Aneddoto d, AGOSTINO DE PRETIS, FU PIÙ’ VOLTE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL REGNO DI ITALIA. ANDIAMO NEL 1833, PAVIA IN MANO ANCORA AGLI AUSTRIACI, (RIVOLTA), COSÌ CITA UN DOCUMENTO” un fidatissimo barcaiolo del Ticino lo porto’sulla riva destra del fiume, in territorio piemontese, qui Agostino ebbe come rifugio i boschi del siccomario...”
6) ARRIVO – Piazza Santa Maria